Benessere

Imparare a chiedere aiuto, concedersi piccole pause… ecco come sono sopravvissuta all’arrivo della mia bambina

Quando ho capito che la mia vita con l’arrivo di Chiara non sarebbe stata più la stessa, nel senso che sarebbe divenuta “diversamente bella”, ho deciso che avrei dovuto necessariamente modificare qualcosina del mio carattere, tipo: imparare a chiedere aiuto (quindi realizzare che gli altri difficilmente possono leggermi nel pensiero) e concedermi una pausa quando mente e corpo me lo chiedono. Sono sincera…ci sto ancora lavorando!
Considerato che i miei genitori, mia sorella e i miei fratelli non vivono a Roma, la cosa mi rimane ancora un pizzico difficile. Per sopravvivere non mi resta che chiedere una mano, oltre che a Massimo ovviamente, a suocera e amici… per fortuna siamo circondati da persone disponibili e che adorano Chiara, ma per una mamma questo ovviamente non basta.

La verità è che da quando è nata Chiara tutto è cambiato: abitudini, responsabilità, ritmi, priorità e relazioni!

E’ un viaggio lungo e difficile, caratterizzato da tante giornate meravigliose e da alcune meno… entusiasmanti! Fare i genitori è senza alcun dubbio un’arte che si apprende.
In particolare i primissimi mesi (anche a causa dello stravolgimento ormonale) sono stati come le montagne russe, i più complicati. Non a caso è proprio questo il periodo in cui si manifestano più frequentemente episodi di depressione post partum, che nel mondo occidentale interessano circa il 15% delle puerpere, con durata generalmente dai due ai sei mesi (stime Istituto Superiore di Sanità, 2015).

In uno di quei giorni meno entusiasmanti, per evitare di farmi travolgere da negatività e insicurezza, ho capito che con una neonata non è possibile fare tutto da sola, così ho deciso di concedermi la colf ogni tanto, un cinema, un aperitivo e, soprattutto, di ritagliarmi del tempo solo per me facendo qualcosa che desideravo da tempo: imparare a nuotare! E così ho scoperto un nuovo mondo.

cinemino dopo mesi!

Premetto che essendo una “donna di mare”, nata e cresciuta nella mia adorata Formia, non ho mai avuto paura dell’acqua, anzi l’adoro, e so anche nuoticchiare ma decisamente in maniera poco elegante!
Quando entro in acqua tutto il resto scompare: è talmente difficile RESPIRARE ruotando la testa, senza interrompere il ritmo della nuotata e cercando di mantenere una posizione del corpo orizzontale, che devo essere concentratissima, per cui tutti i pensieri vengono spazzati via! E proprio nei giorni in cui mi sento più stanca, in vasca tutto cambia e all’improvviso mi sento rilassata, forte e ottimista, così, inaspettatamente, la mia lezione di nuoto va una bomba!
Le prime due lezioni sono state complicate, ho avuto il terrore di bere tutta l’acqua della piscina ma, grazie alla mia forza di volontà e alla mia istruttrice, è andata sempre meglio.. il legame che sto creando con l’acqua (e che probabilmente ho iniziato a costruire già con la gravidanza) è davvero speciale!

Concedermi questa ora a settimana tutta per me mi sta facendo benissimo, sia da un punto di vista fisico (dopo la gravidanza la voglia di tornare in forma è stata quasi immediata) che emotivo! Dopo la mia ora di piscina sono una donna e una mamma nuova, mi sento più leggera, paziente, vitale e so che anche Chiara lo avverte! Ne beneficiamo tutti, Massimo compreso, che spesso mentre faccio lezione nuota nella corsia accanto…adoro il suo delfino!
E Chiara? A Chiara ci pensa la mia cara suocera che mentre io sono in piscina si prende cura di lei a casa o a spasso con il passeggino tutta infagottata!

Anche se è una cosa che proprio non mi appartiene (i momenti più difficili della mia vita me li sono sempre voluti gestire da sola) ho imparato a chiedere aiuto, ho capito che in questa nuova fase della mia vita è importante farlo per me e per le persone che mi circondano… e così magari inizio a prepararmi psicologicamente anche al mio rientro a lavoro!

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