Benessere

Smettere di allattare in modo graduale e “armonioso”… per quel che è possibile!

Smettere di allattare

Sono 5 anni circa che non dormo una notte intera, in silenzio, al buio, nella posizione che preferisco. Anche quelle rare volte in cui io e Massimo abbiamo dormito fuori, senza le bambine, nel cuore della notte puntualmente sentivo le loro voci e mi svegliavo!

Qualche settimana fa sono arrivata al culmine, ero stanca, non riuscivo a prendere decisioni anche semplici, figuriamoci a lavorare, per cui dopo l’ennesima notte in bianco trascorsa ad allattare Gaia, ho deciso di smettere.

Quando ho sentito il desiderio di smettere di allattare?

Quando ho sentito che stava diventando più un impegno e un dovere che un piacere, quando la richiesta di Gaia di attaccarsi al seno è diventata sempre più frequente, soprattutto di notte, ma io sentivo di essere sempre più stanca ed irritata.

A quasi due anni di vita avrei voluto che chiudesse Gaia volontariamente questa parentesi della nostra vita (come ha fatto Chiara) ma non è andata così. Ho riconosciuto i miei limiti naturali e dopo aver riflettuto lungamente ho deciso di ridurre gradualmente l’allattamento!

Come ho smesso di allattare? Ho messo in atto il mio Piano

Prima regola che mi sono data: smettere gradualmente.

E’ consigliato procedere in modo graduale sia per fare in modo che il bambino si abitui lentamente, sia per prevenire ingorghi e mastiti, per dare il tempo alla produzione di regolarsi verso l’involuzione dell’allattazione.

Fino a quando il bambino poppa il latte viene prodotto, quindi per ridurre naturalmente la produzione di latte l’ideale è allungare gradualmente il tempo tra le poppate e spremere il seno quel tanto che basta per non sentire la tensione. Facile eh? No per niente! Ma con l’aiuto di un’ostetrica (ovviamente vi consiglio mia sorella Alessia) è più semplice!

Io facevo in questo modo: mettevo la borsa dell’acqua calda sul seno, mi massaggiavo il seno con olio di mandorle o di rose e spremevo il seno (fino a quando non mi uscivano le lacrime), poi ghiaccio e via!

Prima le ho tolto il seno durante la mattina, anche perchè andando a lavoro dalle 7.30 alle 15.00 non ero in  casa, per cui la allattavo prima di uscire e al mio ritorno.

Poi ho tolto la poppata la sera “per addormentarla”, sostituendo con l‘acqua (il biberon con il latte lo prende solo la mattina aimè) e tante coccole.

La parte più difficile e delicata è stato toglierle il seno durante le ore notturne. La notte è più difficile psicologicamente gestire le crisi di pianto, per di più i pianti svegliano le altre bambine, quindi tragediaaaa!

Di giorno è stato indubbiamente più semplice perchè ho potuto distrarla con giochi, libri e cibo: fragole e pomodori a volontà.

Infine ho smesso di allattare la notte. Le ho detto che avevo la bua al seno, so che non è corretta come azione ma non ho avuto alternativa, lei aveva bisogno di una motivazione. Abbiamo trascorso le prime tre notti completamente in bianco (io lei e mio marito), lei era arrabbiata, non voleva carezze, canzoni, l’unico modo era riaddormentarla in piedi, cullandola!

Allattare di notte era diventato molto faticoso, quasi una fissazione per lei; provavo piacere i primi 5 minuti, era il nostro momento di coccole, il momento in cui rivivevo l’inizio della sua vita, ma ho capito che il “nostro momento” doveva cambiare.

Allattare di notte voleva dire svegliarsi almeno dieci volte, sentire le sue manine sul mio seno “lavorare”, ossia pizzicare, tirare. Voleva dire dormire nelle posizioni più assurde, perchè pur di farla dormire non mi spostavo di un cm per non rischiare l’ennesimo risveglio.

Seconda regola: per smettere di allattare ho preferito evitare sostanze sgradevoli sul seno, perchè lasciare un brutto ricordo a Gaia di questo meraviglioso cammino insieme?

Piuttosto mi sono aiutata con i fiori di Bach, goccine preparate dalla mia Naturopata di fiducia che hanno sostenuto Gaia e l’hanno accompagnata verso la fine di questo percorso.

Sono fiori che lavorano sul senso di accettazione, sull’armonizzazione, i passaggi di crescita, ma se volete saperne di più rivolgetevi ad Elvira di Maccio.

Sono passate poco più di due settimane e…

Siamo fuori dal tunnel la la la!

Da quando abbiamo tolto completamente il seno, anche la notte, c’è stato un miglioramento nel sonno. Si sveglia meno (3-4 volte) e dorme più profondamente.

Io sto meglio. Non ho sensi di colpa, sono convinta di ciò che ho fatto, aspettavo di essere fortemente motivata.

Mi manca? A volte si. Ma non tornerei indietro. Sono troppo stanca e ho bisogno di essere “libera” dei miei spazi e tempi: la mattina mettevo la sveglia presto per alzarmi e lavorare oppure per prepararmi con calma, preparare la colazione, preparare le bambine. Ma puntualmente quando la sveglia suonava io non riuscivo ad alzarmi perché Gaia era attaccata al seno e nel momento in cui glielo toglievo si svegliava e piangeva. Allora restavo a letto sperando di riuscire a sfilare il seno senza che se ne accorgesse, lentamente, ma non funzionava quasi mai!

Ora la mattina sono libera di alzarmi dal letto perchè Gaia spesso continua a dormire.

Il mio seno è tornato morbido, non è più dolorante e poverino si è decisamente rimpicciolito. Gaia non chiede più di attaccarsi, ora vuole accarezzare e baciare la mia pancia, spesso si addormenta così, glielo lascio fare. La notte quando si sveglia, si riaddormenta tra me e il papà con grattini, carezze e canzoncina, sempre la stessa. Abbiamo trovato un altro modo di coccolarci e sono felice della mia scelta perché questo cambiamento ha avuto tanti effetti positivi:

  • su di me, perchè ho ripreso a dormire un po in più, cosa che ovviamente mi consente di essere più carica la mattina, quindi più paziente con le bambine e più  produttiva sul lavoro,
  • sulla coppia, abbiamo recuperato tempo per noi;
  • sulle bambine, che durante il giorno hanno bisogno di me, ossia di una mamma tendenzialmente sorridente, calma e disponibile…e non perennemente stanca.

Consiglio a tutte le mamme di ascoltare e accettare le proprie emozioni e quelle dei propri bambini perchè l’allattamento è una danza a due, fino alla fine!

Se desideri di smettere di allattare fallo rispettosamente, gradualmente, armoniosamente, un giorno alla volta… senza sensi di colpa!

Sei una mamma meravigliosa, non dimenticarlo.

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