Benessere

Buone abitudini per una buona nanna

Il sonno di Chiara non è mai stato tranquillo… ma le nostre buone abitudini serali ci aiutano a rendere “meno tragico” il tanto atteso (per noi genitori) momento della nanna!

In questi 15 mesi di vita, il sonno di Chiara è cambiato: nei primi dormiva pochissimo, il suo sonno era frammentato e irrequieto, dopo i 9-10 mesi è diventato più continuo e profondo (i bambini dai 6 mesi circa si addormentano nella fase NON REM-sonno calmo e profondo) ma comunque con numerosi risvegli. Perché? I motivi possono essere vari (reflusso, dentizione, svezzamento, novità come il rientro al lavoro della mamma, ansia da separazione…) ma secondo molteplici studi la motivazione principale riguarda le cattive abitudini serali.

In Italia circa 4 milioni di bambini soffrono di disturbi del sonno. Secondo il Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale Niguarda di Milano il 20-30% dei bambini (0-3 anni) presenta disturbi del sonno, percentuale che scende al 15% dopo i 3 anni. Per oltre l’80% dei casi l’insonnia dipende da fattori psico-fisiologici, principalmente legati all’organizzazione della giornata, ai troppi stimoli cui sono sottoposti e alle abitudini familiari.
Nell’ambito del progetto “Ci piace sognare” (realizzato dalla Sipps e dalla SICuPP), sono state studiate le abitudini individuali e familiari di oltre 2.000 bambini di età 1 -14 anni ed è emerso che solo il 68% di loro dorme in modo corretto.  Il 47% nell’età 1-2 anni si addormenta nel proprio letto, il 39%  nel lettone e il 10% in un’altra stanza, soprattutto sul divano. Il 40% dei bambini di 1-2 anni utilizza la TV o un altro schermo per dormire e solo il 48% del campione sfoglia un libro per addormentarsi (che sarebbe molto più utile e salutare per migliorare la produttività del cervello).
Quante ore dovrebbero dormire i bambini? Secondo le raccomandazioni fornite dalla  National Sleep Foundation (NSF):
  • 11-14 ore tra 1 e 3 anni;
  • 10-13 ore tra 3 e 5 anni;
  • 9-11 ore tra 6 e 13 anni.
Per favorire il sonno di Chiara cerchiamo di seguire alcune BUONE ABITUDINI:
  1. Evitiamo attività eccitanti prima di andare a letto quali guardare la TV (la luce dei dispositivi elettronici altera la produzione di melatonina, ormone che favorisce il riposo), utilizzare giochi luminosi e/o sonori, ascoltare musica ad alto volume e/o rock…
  2. Seguiamo un “rituale della buonanotte” che abbiamo costruito nel tempo: bagnetto, massaggino (quando era più piccola era più lungo e diverso, ve l’ho raccontato qui), cena leggera e attività rilassanti come sfogliare un libro e coccole sul lettone.

    Indossiamo il pigiamino, metto una goccia di olio essenziale alla lavanda sul suo cuscino, diamo la buonanotte a papà e Matilde e via nel lettino (dove Chiara salta, si arrampica…). Le do il ciuccio, il suo dolce doudou e se è molto agitata un po’ di tisana alla melissa. Dopodiché carezze e solita canzoncina;

  3. La mettiamo a dormire solitamente allo stesso orario (21.30 circa), perché farlo più tardi (ma anche troppo presto) altera la sua routine e la rende nervosa;
  4. Chiara dorme in compagnia del suo  doudou: nel suo lettino la attende il suo oggetto transizionale, di cui vi ho parlato qui.
  5. Dorme con una lucina fioca e ad una temperatura di 18-20 gradi.
Quanto tempo impiega per addormentarsi? Il range è ampio: va da 10 a 40 minuti! Durante questo tempo se piange (quasi sempre) la accarezzo e la conforto con parole dolci, evitando di prenderla in braccio…
Da qualche mese per favorire il suo stato di rilassamento utilizziamo i fiori di bach (quando era neonata li vaporizzavamo nell’aria…servivano anche a noi!); da quando Chiara li assume il suo sonno è più tranquillo.
A consigliarmi e prepararmi i fiori per Chiara ci ha pensato la mia Naturopata di fiducia, Elvira Di Maccio, che tra qualche giorno pubblicherà nella rubrica “RimediAMO naturalmente” un articolo su questa tematica!
E’ dura, lo so ma “i genitori sono i guardiani del sonno dei loro figli”, come afferma Dilys Daws (psicoterapeuta inglese esperta di problematiche del sonno nella prima infanzia), dobbiamo sostenere i nostri bambini, educarli e accompagnarli al sonno, così come li accompagneremo nella loro crescita in vista di una futura indipendenza.
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