Mano per mano con l'ostetrica

Capo-parto e mestruazioni ecologiche

Il ritorno delle mestruazioni dopo la nascita del bebè può essere l’occasione per ripartire diversamente, scegliendo un approccio ecosostenibile!

Ma andiamo per gradi…

Quando parliamo di puerperio ci riferiamo a quel periodo che ha una durata di circa 40 giorni a partire dal parto. In questo periodo avvengono immensi cambiamenti di carattere ormonale, condizionati dal fatto che la donna allatti al seno oppure no.

A volte, dopo tutti quei mesi in cui le mestruazioni sono assenti, ci dimentichiamo che sono li, pronte in agguato per tornare quando meno ce lo aspettiamo.

La prima mestruazione dopo il parto, prende il nome di capo-parto: si tratta del primo flusso di sangue che non necessariamente è associato al vero ritorno alla fertilità, ma comunque ci indica che stiamo tornando ad una condizione di “normalità ormonale”.

Se una donna non allatta al seno, la prima mestruazione arriverà alla fine del puerperio, mentre con l’allattamento i tempi possono allungarsi, portando all’assenza delle mestruazioni per tutto il periodo in cui abbiamo dei picchi di prolattina.

Il ritorno delle mestruazioni dopo un parto sono un po come una seconda era della fertilità della donna, in cui l’utero, tutto il corpo e gli ormoni hanno subito un cambiamento importante, così da viverle con una consapevolezza diversa. Questo potrebbe essere, per una donna, l’inizio anche di un approccio diverso con la mestruazione, soprattutto dopo che abbiamo esplorato il corpo con tutte noi stesse ed abbiamo scardinato grossi tabù.

Molti non sanno che avere le mestruazioni è costoso, in termini economici ed in termini di ambiente!

Basta pensare che i nostri cari assorbenti sono ad oggi tassati in Italia al 22%, la stessa Iva che si applica ai beni di lusso (quindi siamo delle vere regine solo per il fatto di avere le mestruazioni!). 

Per l’ambiente non ci sono degli studi che ci dicano esattamente l’impatto ambientale di assorbenti e tamponi, ma sappiamo che, ogni anno si usano tra i 120 e i 480 miliardi di questi e che gli assorbenti e i tamponi usa e getta corrispondono al 2.5 % dei rifiuti solidi urbani.

Ora, come possiamo ridurre l’impatto ambientale?

Semplice, cambiando il nostro atteggiamento!

Esistono vari metodi ecosostenibili per affrontare le mestruazioni, ve ne elenco qualcuno:

  • Coppetta mestruale (personalmente, la mia preferita!): si tratta di un cono di plastica che si inserisce in vagina e che raccoglie il sangue mestruale, finchè non viene svuotata. Ne esistono di tanti colori, consistenza e dimensioni. Infatti ognuna di noi ha la propria tonicità del pavimento pelvico e le proprie caratteristiche, quindi è importante, prima di arrendersi, cercare la coppetta giusta per noi (per esempio la dimensione varia se abbiamo avuto un parto vaginale oppure no, in ogni caso, dopo i 30 anni, è consigliato prendere una coppetta un po più grande).
  • Assorbenti lavabili e slip che funzionano da assorbenti, funzionali ma che richiedono una manutenzione attiva e non sono adatti a chi ha flussi mestruali abbondanti.
  • Assorbenti Ecoluna: si tratta di assorbenti che oltre ad essere biodegradabili, sono anche compostabili, cioè si degradano completamente in meno di 6 mesi.
  • Spugna mestruale: un’altra alternativa ecologica ad assorbenti e tamponi monouso. Si tratta di una vera e propria spugna, sintetica oppure naturale, in grado di assorbire il flusso mestruale direttamente in vagina senza fastidi o controindicazioni.

Per i più legati al tradizionale assorbente arrivano comunque buone notizie in tema di ambiente: Il 15 maggio il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha firmato un decreto, soprannominato “decreto end of waste”, che stabilisce a livello nazionale che i cosiddetti “prodotti assorbenti per la persona” (PAP), cioè i pannolini, i pannoloni, gli assorbenti e i tamponi, possano essere riciclati e diventare materie prime seconde. Dunque possono essere usati per produrre nuovi prodotti da mettere in commercio.

Ovviamente ogni donna è diversa nelle sue esigenze e nel proprio corpo, quindi se volete avvicinarvi al mondo delle eco-mestruazioni, iniziate con il ripulire la vostra mente da sciocche credenze popolari ed affidatevi ad un’ostetrica, professionista esperta del femminile, che saprà consigliarvi al meglio.

Alla prossima,

La vostra ostetrica del cuore,

Alessia

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