Benessere

L’introduzione di cibi solidi… a tavola tutti insieme!

Abbiamo iniziato ad offrire alla nostra bambina cibi solidi, rigorosamente sani e freschi, tra i 7 e gli 8 mesi di vita… da allora la nostra vita a tavola è cambiata! E’ iniziata una nuova avventura per Chiara e tutta la famiglia, fatta di colori, smorfie, vestiti impataccati, mani e viso appiccicosi (non solo di Chiara!) e tanto altro ancora.

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Inizialmente Chiara mangiava pochino dal piatto: era più un gioco che un bisogno e continuava a poppare esattamente come prima, forse anche più di prima!

Man mano, nel rispetto dei suoi ritmi e dei suoi bisogni, abbiamo fatto in modo di condividere con lei il momento del pasto, nel senso che lei mangia la sua “pappa” prima di noi e poi assaggia i nostri cibi a tavola oppure, quando l’organizzazione familiare consente, mangiamo tutti insieme.

Assecondando le sue curiosità e la sua voglia di imitarci (senza metterla in pericolo ovviamente!) Chiara ha iniziato a conoscere ed apprezzare nuovi alimenti (i nostri)…e noi a mangiare senza lamentele di sottofondo 🙂

La piccola di casa è sempre sotto controllo mentre mangia, ma se la cava  bene; come tutti i bambini che a questa età (un anno) sono capaci di gestire i bocconi, anche se a volte sembra gli vadano di traverso. In realtà ho scoperto che il punto della lingua che se toccato suscita un riflesso istintivo di vomito nei bambini piccoli si trova più avanti rispetto agli adulti, proprio come meccanismo di difesa!

Seduta comodamente sul suo seggiolone avvicinato al tavolo, mentre noi mangiamo, Chiara afferra agevolmente i cibi che le poggiamo sul piano del seggiolone e si diverte a “mordere” senza neanche un dente!

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Ne è passato di tempo prima che portasse il suo primo pezzo di pane alla bocca: i primi giorni lo tastava, lo sbriciolava, se lo passava sul viso, tra i capelli, poi finalmente lo ha assaggiato e noi abbiamo trovato la pace (anche e soprattutto quando mangiamo fuori!).

Da quando mangiamo tutti insieme e concediamo a Chiara la libertà di assaggisvezzamento piattiniare cibi vari a tavola con noi, quindi di buttare inevitabilmente il cibo a terra, ci siamo attrezzati “a mestiere”: bavaglino plastificato (esistono anche grembiulini ad hoc che dobbiamo assolutamente comprare), salviette a portata di mano, piattino e posate adeguate a lei… è vero che alla fine usa le sue manine ma desidera tutto quello che abbiamo noi, compresa l’apparecchiatura!

Consentire a Chiara di fare le sue loro scoperte, di manipolare il cibo è una scelta impegnativa (è scocciante lavare continuamente seggiolone, pavimento, vestiti…a proposito consiglio il sapone al caglio bovino da strofinare subito sulle macchie su vestitini e tovaglie) ma ne vale la pena. Chiara ci ripaga ogni giorno con i suoi sorrisi e i suoi “spettacolini” divertenti!

Per offrire a Chiara il nostro cibo schiacciato e sminuzzato è ovvio che la nostra alimentazione deve essere il più possibile sana ed equilibrata.

Vivere quest’esperienza richiede impegno anche in questo senso, ma per noi è un’occasione per mangiare meglio! In pratica ci impegniamo a mettere a tavola verdure crude (come finocchi, sedano, carote, cetrioli usati a volte anche inzuppandole in passati di verdure e poi succhiati) e cotte (come zucca, fagiolini, carote, zucchine), legumi ben cotti e frutta.

Insegnare le buone abitudini alimentari fin da piccoli ritengo sia una pratica molto importante, considerando che oggi le statistiche parlano chiaro: quasi il 21% dei bambini italiani è in sovrappeso e il 9,8% è obeso (secondo i dati del Sistema nazionale “Okkio alla Salute” – Ministero della Salute).

Purtroppo solo una piccola percentuale è attribuibile a fattori genetici, la maggior parte è da ricercare nelle cattive abitudini alimentari  e sociali dei genitori: infatti un bambino su tre ha un genitore obeso!

Ma l‘obesità infantile inizia già al primo anno di vita: a rilevarlo è la ricerca “Piccoli più” condotta dal Meyer di Firenze, basata sull’osservazione di 3.000 bambini in cinque città italiane. I partecipanti allo studio sono stati studiati attraverso questionari compilati dai genitori e con visite a 6, 12 e 24 mesi di vita: a 12 mesi il 23% dei maschi e il 22% delle femmine è già troppo grasso e un quinto di loro sta almeno un’ora al giorno davanti a uno schermo.

Sono dati che fanno riflettere e che mi spingono ad attuare comportamenti preventivi quali: non esagerare con carne e formaggi durante il periodo dell’introduzione di cibi solidi, ma anche dopo (una dieta iperproteica favorisce nei bimbi piccoli uno sviluppo eccessivo delle masse muscolari e la formazione di un numero sovrabbondante di cellule di grasso), scegliere cibi naturali, non industriali e locali, favorire il suo movimento, portarla al parco…

Inoltre ho scoperto che l’allattamento protegge dall’obesità (grazie all’apporto di nutrienti perfetto, per qualità e quantità del latte materno) e soprattutto l’effetto protettivo dell’allattamento rispetto all’obesità dura ben oltre la durata dell’allattamento!

Anche se a volte il cuore arriva in gola quando Chiara, mentre mangia cibi solidi, fa i suoi colpetti di tosse credo sia giusto farle fare esperienza, farla allenare… in fondo si tratta di un “lavoro” che le consente di dosare le dimensioni dei bocconi e “semplicemente” di  imparare a mangiare da sola!

 

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